Il Brindisi perde a Francavilla Fontana (e viene esonerato Ciro Danucci)



Che Danucci sarebbe stato mandato via era pressoché CERTO. Era solo una questione di tempo. E questa cosa era risaputa e noi stessi l'avevamo detto in tempi non sospetti, fin da questa estate quando tutti erano ancora "ubriachi" della promozione e c'erano persone che scrivevano (letteralmente) che andava fatto un Monumento al presidente (alcuni dicevano alla intera famiglia, ma è un dettaglio). 

Lo abbiamo detto (scritto e ripetuto) anche quando permaneva uno stolto ed esagerato entusiasmo ed i tifosi (e non solo loro, purtroppo) parlavano di SERIE B. E parlavano seriamente. 

Noi seguivamo preoccupati non tanto lo SMANTELLAMENTO della squadra -che, con la vincente guida di Ciro Danucci, aveva trionfato in campionato - quanto l'operato della società nella composizione della rosa. Non solo la qualità (quella non si discute, nel 90% dei casi) e la quantità (rosa numerosa ma purtroppo è l'andazzo corrente che però NON CONDIVIDIAMO) quanto la TEMPISTICA:

LA SQUADRA ERA IN RITIRO A FATICARE E SUDARE, LO STAFF TECNICO IDEM E CON IL GRANDISSIMO ONERE DI ASSEMBLARE UNA NUOVA SQUADRA. 

Sorvoliamo - in questa sede-  la questione stadio e la connessa questione abbonamenti e pensiamo ad un giovane allenatore alle prese col già difficile compito di preparare umanamente e tatticamente una squadra in una Categoria per lui sconosciuta - almeno direttamente- e soprattutto col gravoso impegno di CRERARE UN GRUPPO UNITO. 

Ebbene, mentre Ciro Danucci ed i suoi collaboratori faticavano  duro sotto il sole - e con loro i calciatori convocati - la società (usiamo questo termine con diverse accezioni: in questo caso il riferimento è a chi SCEGLIE E OPERA LE TRATTATIVE COI NUOVI CALCIATORI) tardava a "rinforzare" la rosa salvo, verso la fine del Ritiro, fare una "raffica" di "acquisti" con tanto di osanna mediatici e teatrini televisivi : CALCIATORI (uomini, giovani, persone!) che venivano aggregati al gruppo (anzi: molti di loro neppure sono passati dal Ritiro in Basilicata) creando NON POCHI PROBLEMI ALL'ALLENATORE CHE SI E' COSI TROVATO ad avere una rosa numerosa e, nel complesso, valida e competitiva ma COSTRUITA MALE, con una tempistica assurda (come abbiamo appena detto) e quindi col problema non piccolo di dover NUOVAMENTE formare un gruppo con 24 teste pressoché tutte nuove. 

Il campionato incalzava, gli arrivi proseguivano - COL FASTIDIOSO CODAZZO MEDIATICO PRONO ALLA SOCIETA e quell'entusiasmo assolutamente esagerato - ed il povero tecnico doveva fare fronte a questa situazione, NON CAUSATA DA LUI, e colla pressione di dover fare bene.

Alcuni calciatori giunsero poche ore prima della prima partita.

Ecco, di getto o quasi, abbiamo rivissuto la incredibile estate che ha preparato la Stagione 23-24. 

Già basterebbe quel poco che abbiamo detto per comprendere che a partire col piede sbagliato non è stato  certamente l'allenatore che anzi ha "subito" (nel senso di "vittima") questo modus operandi figlio di inesperienza e superficialità (per usare eufemismi) che poi ha causato l'oggettivo "fallimento": noi ricordiamo bene quando, almeno in una circostanza mister Danucci espresse in modo garbato il suo NON ESSERE AL CORRENTE DEI NUOVI ACQUISTI e noi abbiamo, ALMENO IL SOSPETTO, che l'arrivo di alcuni calciatori non veniva preventivamente concordato con colui il quale ha la GUIDA TECNICA DELLA SQUADRA! 

Comprendete che questo è grave? 

Ecco: in altra sede abbiamo più volte parlato, in generale, della SOSTANZIALE INUTILITA' DEL CAMBIO DELL'ALLENATORE. Ne abbiamo parlato e ne parleremo ancora ed anzi lo abbiamo già iniziato a farlo con questo articolo. 

Parlano le statistiche eppure si continua ASSURDAMENTE a ritenere un fatto normale esonerare un allenatore. Ma, come detto, nello specifico ci sono mille ragioni in più.

Ma siamo sereni. Pur tifosi del Brindisi non ne facciamo una malattia o una fissazione: guardiamo le cose con viva attenzione ma col doveroso distacco. Non fosse altro che per gli anni che passano e l'esperienza - del pallone come delle altre cose- che cresce e diventa un bagaglio importante ed utile per comprendere gli eventi. 

Nel calcio, come nella vita, i nodi vengono sempre al pettine. E la verità, prima o poi, emerge e spesso TRIONFA. Certo, esistono anche orribili situazioni di storture ed ingiustizie che vengono nascoste e restano sepolte. Ma lì, poi, sarà la Giustizia con la G maiuscola ad intervenire. Lo diciamo da credenti: peccatori come tutti ma CERTI che Gesù tutto vede e tutto sa. E questo ci basta: fiduciosi in Lui seguiamo anche questo bel gioco che fin da piccoli ci ha affascinato ed appassionato. Ma, come dicevamo, senza assolutizzare. 

E' stato esonerato Danucci. Noi rinnoviamo qui, come in altre mille circostanze abbiamo fatto, la nostra stima e gratitudine. A lui, se leggerà queste righe, vorremo dirgli: caro Mister, stai sereno. Le persone intelligenti comprendono. Sanno che non hai colpe, Pian piano ci stanno arrivando in molti (basta dare uno sguardo ai commenti per vedere che il vento è cambiato. E soffierà sempre più forte….) e, con umiltà, noi vorremo garbatamente dare il nostro piccolo contributo alla lettura degli eventi con articoli come questo.

Resteranno sempre i testardi i faziosi e gli ostinati. A questi ultimi ricordo un passo della Scrittura. A tutti auguro Ogni Bene e di scoprire (o di RI-scoprire) cosa è davvero essenziale: nel calcio ma soprattutto nella vita.


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