BRINDISI - Inchiesta sul calcio: indagati politici e tifosi
Di seguito riportiamo integralmente( titolo e foto incluse) il testo di un articolo apparso oggi su "BrindisiOggi" (Testata Giornalistica online). La medesima notizia è stata data anche dalla Emittente televisiva Studio 100 in apertura dell'edizione brindisina del tg delle ore 14.
Inchiesta Brindisi calcio: indagati politici e tifosi
BRINDISI- Dieci indagati tra questi
anche l’assessore comunale allo Sport Antonio Giunta. La procura di
Brindisi indaga sulle vicende societarie della squadra calcista della
città. Nel registro degli indagati almeno 10 nomi, oltre all’assessore
allo sport anche tifosi. Ma al vaglio della magistratura anche la
posizione del sindaco Mimmo Consales.
A qualcuno nei giorni scorsi sarebbe
arrivata la notifica della prosecuzione delle indagini, trascorsi i
primi sei mesi. I pm della Procura di Brindisi che coordinano
l’inchiesta sono Savina Toscani e Antonio Costantini, quest’ultimo
subentrato nel procedimento in una fase successiva. Le indagini sono
condotte dagli agenti della Digos della questura di Brindisi.
In questi mesi sono state ascoltate
numerose persone, tra vecchi proprietari della squadra di calcio e
tifosi. Due filoni di indagini che sono stati accorparti un un’unica
inchiesta. Uno riguarderebbe il passaggio delle quote tra una proprietà e
l’altra con presunte pressioni. Fatti risalenti a circa un anno fa, ai
tempi in cui il Brindisi era in mano a Roberto Quarta, Giuseppe Roma,
Annino De Finis e Roberto Galluzzo. Sarebbe stato proprio uno di loro a
denunciare delle “anomalie”. Mentre l’altro filone farebbe riferimento a
presunte minacce che avrebbe fatto alcuni tifosi nei confronti di
giocatori per indebolire Giuseppe Roma.
Tra i reati contestati anche quello di concussione.
Lu.Po.
Riportiamo, sullo stesso argomento, un articolo apparso su "Brindisi Report" (altra Testata giornalistica online):
Cessione quote del Brindisi: avvisi e smentite
di Mar.Orl. » 1 novembre 2013 alle 14:02
BRINDISI – Le voci sono insistenti e le ha messe in circolazione “radio
tifo”. Ma i tre diretti interessati, vale a dire il sindaco Mimmo
Consales, l’assessore comunale allo Sport, Antonio Giunta, sentiti da
BrindisiReport.it, e uno dei capi della curva – contattato da un collega
di una tv locale – smentiscono di aver mai ricevuto avvisi di garanzia
per la vicenda. Il caso che da stamane sta mettendo in agitazione la
tifoseria del Città di Brindisi, la squadra di calcio biancazzurra che
disputa il campionato di serie D, è quello del passaggio delle quote
della stessa società dall’imprenditore alberghiero Annino De Finis e
dall’altro socio dell’epoca, Giuseppe Roma, anch’egli imprenditore,
prima al gestore del bar dello stadio Fanuzzi (collaboratore della
società), Stefano Casale, il quale poi le girò all’attuale patron
Antonio Flora. Il punto cruciale della vicenda è che quelle quote furono
cedute gratis.
In seguito a ciò, nel marzo scorso, uno degli ex soci, De Finis, avrebbe
presentato una denuncia alla Digos della questura di Brindisi
sostenendo di aver dovuto lasciare quelle quote a costo zero solo perché
sottoposto a pressione concussiva sia dalla politica che da alcuni
esponenti degli ambienti ultras. L’episodio citato da De Finis sarebbe
l’assemblea del 7 dicembre 2102 in municipio sulla crisi del Brindisi,
dove il sindaco e Giunta incontrarono i tifosi e Consales affermò che
bisognava trovare qualcuno in grado di gestire la squadra, ma che ciò
sarebbe stato possibile se le quote fossero state cedute da parte dei
soci che le detenevano, senza nulla pretendere in cambio.
Il sindaco e l’assessore Giunta all’assemblea del 7 dicembre |
Il giorno dell’assemblea, BrindisiReport.it riportò così le dichiarazioni
di Consales: “Ogni anno siamo costretti a prendere atto delle crisi
societarie che mettono a rischio il futuro del calcio a Brindisi. Tutto
questo è il frutto della improvvisazione e di scelte poco oculate
compiute da chi, nel tempo, si è trovato ai vertici della società.
Ovviamente, da primo cittadino, non discuto questioni che nulla hanno a
che fare con l’attività amministrativa, ma è evidente che quando si
chiede l’intervento della amministrazione comunale bisogna presentare
sul tavolo documenti contabili chiari ed indiscutibili”.
“Facciamo il caso attuale: siamo vicini al collasso, ma in queste
condizioni nessun imprenditore si avvicina alla squadra. Ed allora, alla
presenza dei tifosi e di alcuni dirigenti del ‘Città di Brindisi’, ho
dichiarato ufficialmente che mi farò carico di coinvolgere possibili
nuovi investitori solo nel momento in cui tutti i soci attuali
rinunceranno gratuitamente alle proprie quote e ad ogni anticipazione
effettuata durante l’attuale gestione. In tal modo, la situazione sarà
azzerata ed il calcio a Brindisi potrà ripartire su basi solide e senza
debiti. Nei prossimi giorni l’assessore Giunta contatterà i proprietari
del pacchetto azionario del Città di Brindisi e successivamente si darà
vita ad una nuova assemblea con i tifosi”.
Nella tarda mattinata, il sindaco contattato da BrindisiReport.it,
oltre a smentire di aver ricevuto informazioni di garanzia, ha detto di
aver parlato della questione solo in pubblico e di non aver mai avuto
colloqui privati né con Annino De Finis, né tantomeno con Giuseppe Roma
che incontrò casualmente solo una volta in un corridoio del municipio.
Anche l’assessore Giunta, affermando a sua volta di non essere stato
destinatario di alcun avviso partito dalla procura di Brindisi, sostiene
di non aver esercitato alcuna pressione su De Finis o Roma. Anche il
capo ultras sentito da un altro collega ha negato di aver ricevuto
avvisi di garanzia (le voci dicono che i tifosi coinvolti nell’indagine
sarebbero almeno una decina).
Il sindaco, tuttavia, pare che oggi sia in montagna per una breve
vacanza. Quindi, se ci fosse stata la presunta notifica dell’avviso non
sarebbe avvenuta certo stamani, peraltro giorno festivo, ma nei giorni
scorsi.
http://www.brindisireport.it/cronaca/2013/11/01/cessione-quote-del-brindisi-avvisi-e-smentite/
Anche il sito "Senzacolonnenews" ha pubblicato un articolo sullo stesso argomento. Lo riportiamo unitamente al titolo ed alla foto:
Sarebbero almeno una decina le persone
indagate tra tifosi del Brindisi calcio e politici – tra questi
l’assessore allo sport Antonio Giunta – per presunte pressioni
esercitate ai danni dell’imprenditore alberghiero Annino De Finis,
affinché cedesse a titolo gratuito – come poi effettivamente accadde –
le quote della società sportiva biancazzurra di cui era in possesso.
Tra gli amministratori coinvolti nell’inchiesta potrebbe figurare anche il nome del sindaco Mimmo Consales, il quale tuttavia smentisce di aver ricevuto alcun provvedimento da parte dell’autorità giudiziaria: segno questo che la sua posizione, eventualmente inserita in un primo momento nell’indagine, potrebbe già essere stata archiviata.
Tra gli amministratori coinvolti nell’inchiesta potrebbe figurare anche il nome del sindaco Mimmo Consales, il quale tuttavia smentisce di aver ricevuto alcun provvedimento da parte dell’autorità giudiziaria: segno questo che la sua posizione, eventualmente inserita in un primo momento nell’indagine, potrebbe già essere stata archiviata.
“Trovo difficile il mio coinvolgimento
nell’inchiesta dal momento che ogni mio contatto con la società è stato
pubblico – spiega il sindaco – Quello che io ho fatto è noto a tutti, in
particolare alla stampa. Con Roma e De Finis non ho mai avuto alcun
incontro in privato. Semplicemente fui contattato dai tifosi che mi
chiesero una mano per il calcio brindisino. Così convocai gli
imprenditori che lamentarono l’assenza di veri interlocutori, dal
momento che gli stessi soci minacciavano ogni giorno di lasciare la
squadra. Organizzai così un’assemblea durante la quale, ripeto
pubblicamente, osservai che difficilmente dei nuovi imprenditori si
sarebbero avvicinati, se prima i vecchi non avessero lasciato le loro
quote. E infatti, quando questo accadde, si arrivò Flora. Inoltre in
quel periodo mi mossi personalmente, trovando circa 200mila euro di
sponsor per la società. Più di così non so cosa avrei potuto fare. Se
poi questo impegno dovrà essere considerato un reato, ne prenderò atto.
Ma ripeto, fino a questo momento non ho ricevuto nulla”.
La vicenda finita sotto la lente dei
pubblici ministeri Antonio Costantini e Silvia Toscani risalirebbe ai
convulsi giorni del cambio di proprietà ai vertici della società Città
di Brindisi. Le pressioni sarebbero state esercitate lungo due fronti:
lungo un versante avrebbero agito i tifosi con minacce ai giocatori per
indebolire uno dei soci, Giuseppe Roma; sull’altro fianco avrebbero
invece “lavorato” i politici indagati, rei d’aver marcato oltre il
dovuto Annino De Finis. E sarebbe stato proprio De Finis, nel marzo
scorso, a denunciare le indebite pressioni alla Digos, dando così la
stura all’inchiesta tutt’ora in corso che coinvolgerebbe, come detto,
almeno dieci persone.
Sul medesimo argomento è intervenuta, con un servizio, anche la Web Tv Tele Brindisi. Di seguito, cliccando sul link, è possibile vedere ed ascoltare il video servizio:
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