Una moschea a Brindisi: la città sarebbe pronta?
Le considerazioni che seguono sono puramente ipotetetiche. Tuttavia non può sfuggire a qualsiasi persona dotata di buonsenso che sono riflessioni basate su dati veri, oggettivi, verificabili. E pertanto quanto segue potrebbe essere considerato almeno "verosimile".
Il nostro Paese è interessato da diversi anni (negli ultimi due in particolare) da un notevole flusso migratorio. Tale flusso, per le sue caratteristiche, può essere definito "senza precedenti". Ed è comunque oggetto di discussione, dibattiti, pubblicazioni.
A diverso titolo se ne sono occupati sociologi, politici, ecclesiastici.Tali studi prescindono dal carattere "legale" o "illegale": l'aspetto della "clandestinità" e del presunto "reato" è sovente un dato trascurato. Anche nelle nostre modestissime considerazioni non teniamo conto di tale distinzione, pur nella solidissima ed incrollabile certezza e convinzione che la Legge vada sempre e comunque rispettata, in tutto e per tutto.
La città di Brindisi, come tutti sappiamo, è in diversi modi coinvolta nelle considerazioni fatte fin qui: sebbene la piu parte degli arrivi via mare avvengono in altro loco (Sicilia, Calabria soprattutto) anche nella bella città adriatica sono avvenuti degli sbarchi.
A questo si aggiunga che la presenza di stranieri in città (indipendentemente se si tratti di persone regolarmente approdate e/o col diritto di soggiorno) che negli ultimi mesi è cresciuta in modo notevole: la struttura che ospita una parte di queste persone è frequentatissima. Basta percorrere viale Provinciale S.Vito per accorgersene.
Non sfugge a nessuno che la piu parte di queste persone provengono da Paesi extraeuropei: quasi tutti di pelle scura, di una cultura e lingua diversa da quella italiana e, con una certa percentuale, con una religione diversa.
La libertà di religione, diceva Luigi Sturzo, è la prima di tutte le libertà. Dove essa è stata conculcata o mortificata si è fatto un grave torto. Ed è pertanto inimagginabile che un paese civile e democratico come l'Italia possa essere privato un cittadino di tale inviolabile diritto: la libertà di culto.
Dopo queste considerazioni dovrebbe essere tutt'altro che peregrina la enunciazione della ipotesi che, essendo molte delle persone straniere presenti in città di religione maomettana, un giorno - fra tre mesi, tre anni, tre decenni- qualcuno possa avanzare la richiesta della costruzione di una moschea a Brindisi. O almeno di adibire un area a tale scopo. La città è pronta in tal senso?
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