Al Nuovo Verdi venerdì in scena ITALIANI CINCALI di Mario Perrotta
Il solerte e preciso Ufficio
Stampa della Fondazione Nuovo Teatro Verdi di Brindisi ci fa pervenire una
esauriente ed interessante presentazione dello spettacolo in programma nei
prossimi giorni (venerdì 5 aprile per l’esattezza) nel nostro splendido Teatro.
La precisazione è doppiamente opportuna: da un lato è giusto rimarcare (e,
perché no, elogiare) il lavoro che da diversi anni svolge la Fondazione –e
nella fattispecie l’Ufficio Stampa- a vantaggio della intera cittadinanza e dei
mezzi di informazione; e d’altro canto è bene sottolineare che quanto segue è
unicamente frutto del medesimo Ufficio Stampa. Non è elegante (e neppure
corretto) pubblicarlo e farlo passare per “farina del proprio sacco”. Che poi
uno dice: possibile che queste elementari norme di buonsenso e di correttezza
(prima ancora che di giornalismo) debban essere ricordate da un blog
semisconosciuto e dal suo sgangherato curatore?
Mah, tant’è…
Ad ogni modo, questo il
Comunicato Stampa ricevuto:
Al Verdi Mario
Perrotta, il postino narrante di «Italiani Cìncali!»
In scena a Brindisi venerdì prossimo (ore 20.30) lo spettacolo che racconta l’Italia degli emigranti
Tratteggiare uno scorcio di realtà di un periodo - il dopoguerra - e di un ambiente - il Belgio e le sue miniere - che vede protagonisti italiani del tutto particolari - emigrati dal proprio paese alla ricerca di un lavoro - non è stata impresa semplice. Mario Perrotta proporrà a Brindisi venerdì 5 aprile, alle ore 20.30, uno spettacolo che su questi temi ha costruito il proprio successo di pubblico e di critica, premiato dalla Camera dei Deputati per “l’alto valore civile del testo e per la straordinaria interpretazione”: Italiani Cìncali!
Lo
spettacolo fa parte di un dittico elaborato dal Teatro dell’Argine
sull’emigrazione italiana verso il nord-Europa nel secondo dopoguerra.
Emigranti considerati di “scarto” rispetto a quelli che se ne partirono
per l’America o per il nord Italia perché «lì si andava per restare,
mentre chi veniva “arruolato” in Svizzera, in Germania o in Belgio si
trovava nella condizione di eterno stagionale». Il monologo, interpretato e diretto da Mario Perrotta, anche autore del testo con Nicola Bonazzi, è dedicato in particolare alla situazione dei minatori italiani in Belgio.
La
prospettiva è sicuramente originale: il lavoro malpagato che impegnava
tanti uomini nelle malsane miniere di carbone del Belgio produceva cittadelle al femminile, nelle quali donne e figli risiedevano tenendo contatti coi mariti. Di
qui il filo dipanato dall’unico uomo superstite della comunità, il
postino, che è allo stesso tempo messaggero, scriba, depositario della
memoria, narratore e testimone di un mare di umiliazioni, sofferenze,
sacrifici. Il postino del paese non si limita a consegnare le
lettere, le legge, scrive, è l’anima del carteggio tra gli uomini
partiti e le madri e le mogli rimaste a casa. Lui conosce le storie,
anche quelle che gli autori chiedono di non leggere, quando può le
addolcisce con pietas per risparmiare sofferenza. Così alcune
mamme credono che i figli siano diventati “dottori”, alcune mogli
aspettano mariti che non torneranno più. Un reporter ideale che consegna
le meglio verità, che mente per amore. Che racconta
come può, come deve, ricostruendo uno spaccato violento e amaramente
ironico di un’Italia uscita dalla guerra e pronta ad affrontare il boom
economico.
È proprio il postino la voce di Italiani Cìncali!,
che assume il corpo di Mario Perrotta, il quale dipinge un affresco di
uno dei capitoli più amari - e meno raccontati - della storia d’Italia:
un teatro di impegno civile, realismo e crudezza, ma anche di poesia e
finezza. A partire dal nome: «Cìncali, ovvero zingari, credevano di
essere chiamati gli immigrati, invece era una storpiatura di Cinq,
“cinque”, nel linguaggio degli emigranti padani che giocavano a morra», spiega Perrotta.
Lo spettacolo è frutto di documentazione degli autori, di viaggi e rievocazioni da parte degli immigrati del Sud: l’ossatura del progetto è costituita infatti da centocinquanta ore di registrazioni
audio e video raccolte in Italia e all’estero, ma anche da lettere e
diari che gli intervistati hanno fornito. Mario Perrotta offre dati,
numeri, fatti, senza mai perdere il ritmo del teatro, senza allentare il
filo dell’emozione, così ben teso nei racconti di un uomo comune, nella
gestualità rassicurante e quindi accogliente, nel tono colloquiale di
una figura fidata.
Il Progetto Cìncali si sviluppa all’interno della Compagnia del Teatro dell’Argine, seguendo una delle sue linee portanti: la produzione di drammaturgie originali.
Al lavoro hanno aderito amichevolmente Ascanio Celestini, Peppe Barra, Elio De Capitani, Laura Curino e Ferdinando Bruni prestando le loro voci alle lettere originali degli emigranti, che si alterneranno durante lo spettacolo.
Autori: Nicola Bonazzi e Mario Perrotta
Regia: Mario Perrotta
Compagnia/Produzione: Compagnia del Teatro dell’Argine
Si comincia alle ore 20.30.
Per tutte le informazioni www.fondazionenuovoteatroverdi.it
e tel. (0831) 229230 - 562554.
Autori: Nicola Bonazzi e Mario Perrotta
Regia: Mario Perrotta
Compagnia/Produzione: Compagnia del Teatro dell’Argine
Si comincia alle ore 20.30.
Per tutte le informazioni www.fondazionenuovoteatroverdi.it
e tel. (0831) 229230 - 562554.
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