BRINDISI REPORT : "4 avvisi proroga indagini, anche sindaco e assessore"

 

Brindisi calcio: 4 avvisi proroga indagini, anche sindaco e assessore

di BrindisiReport.it » 1 novembre 2013 alle 20:22

http://www.brindisireport.it/cronaca/2013/11/01/calcio-cessione-quote-4-avvisi-proroga-indagini/


BRINDISI – Un avviso di proroga delle indagini preliminari, di fatto un’informazione di garanzia, è stato indirizzato al sindaco di Brindisi, Mimmo Consales, all’assessore comunale allo Sport, Antonio Giunta, e a due tifosi del Brindisi calcio, Massimiliano Zippo e Francesco Galluzzo, nell’ambito dell’inchiesta condotta dalla polizia, sotto la regia dei pm del tribunale di Brindisi Savina Toscani e Antonio Costantini, sul passaggio di quote della Ssd Città di Brindisi all’attuale proprietario, l’imprenditore barese Antonio Flora. L’unica notifica ha interessato l’assessore Giunta.

La vicenda si innesta su un primo filone investigativo aperto nel novembre 2011, dopo una serie di contestazioni e di denunciati atti intimidatori nei confronti dei dirigenti societari. La compagine biancazzurra, all’epoca dei fatti, era passata da poco tempo in mano a una cordata di imprenditori costituita da Giuseppe Roma, Guido Sernicola, Roberto Galluzzo e Annino De Finis (non indagati), gestore di alcune strutture alberghiere, fra le quali l’hotel Colonna e il Grande albergo Internazionale. Una piccola percentuale di quote era finita anche nelle mani dell’ex calciatore Roberto Quarta (anch’egli estraneo alle indagini), nominato presidente del sodalizio calcistico, ai nastri di partenza del campionato di Serie D.
Fra i soci non ha mai regnato l’armonia. Profonde divergenze sulla conduzione tecnica della squadra, anzi, sfociarono in un clima di tensione che si riverberò anche in alcuni ambienti del tifo organizzato. L’episodio più inquietante avvenne il 19 novembre 2011, quando Giuseppe Roma (nel frattempo subentrato a Quarta alla presidenza della società) venne fermato in via Carmine da un paio di tifosi, che a quanto pare lo aggredirono verbalmente. I responsabili del gesto vennero subito individuati dalla Digos.
 Per l’intero arco del campionato si registrarono aspre contestazioni nei confronti dello stesso Roma e degli altri soci, puntualmente denunciate in questura dai diretti interessati. Prima della fine del torneo, culminato con un più che onorevole piazzamento in zona playoff, Quarta uscì definitivamente di scena. In estate, l’imprenditore italo-tedesco Enrico Sciacca (estraneo a ogni vicenda investigativa) si affiancò a Galluzzo, Sernicola, Roma e De Finis. Le divergenze, però, persistevano. E lo stato di conflittualità fra i soci portò a una sorta di ingovernabilità della società. Nel novembre 2012, l’imprenditore barese Antonio Flora manifestò la sua disponibilità a rilevare il Brindisi, a patto di non dover sborsare neanche un euro per il passaggio di quote e per il pagamento dei debiti pregressi. Si arrivò così all’incontro fra il sindaco Consales, l’assessore Giunta, Roberto Galluzzo (nel frattempo diventato presidente) e i tifosi biancazzurri, dal quale sarebbe scaturito il secondo filone investigativo.
7 DICEMBRE 2012 - L'assemblea a Palazzo di Città (foto tratta da Brindisi Report)

Era il 7 dicembre 2012. Nel corso dell’assemblea, svoltasi presso la sala Mario Marino Guadalupi di Palazzo di città, il primo cittadino esortò i soci a lasciare le loro quote senza chiedere nulla in cambio. BrindisiReport.it riportò così le dichiarazioni di Consales: “Facciamo il caso attuale: siamo vicini al collasso, ma in queste condizioni nessun imprenditore si avvicina alla squadra. Ed allora, alla presenza dei tifosi e di alcuni dirigenti del ‘Città di Brindisi’, ho dichiarato ufficialmente che mi farò carico di coinvolgere possibili nuovi investitori solo nel momento in cui tutti i soci attuali rinunceranno gratuitamente alle proprie quote e ad ogni anticipazione effettuata durante l’attuale gestione. In tal modo, la situazione sarà azzerata ed il calcio a Brindisi potrà ripartire su basi solide e senza debiti. Nei prossimi giorni l’assessore Giunta contatterà i proprietari del pacchetto azionario del Città di Brindisi e successivamente si darà vita ad una nuova assemblea con i tifosi”.
Nel marzo 2013, De Finis e Roma cedettero gratuitamente le proprie quote a Stefano Casale (collaboratore della società) che a sua volta le girò a Flora.Sempre in quei giorni, De Finis si recò in questura per denunciare di aver dovuto lasciare le quote sotto la pressione concussiva della politica, con la complicità di alcuni tifosi.Su tutti questi episodi sta cercando di far luce la Digos, in sinergia con la procura di Brindisi. Oltre ai due amministratori e ai due tifosi destinatari dell’avviso di proroga, è probabile che altre persone figurino nel registro degli indagati. Sentiti in mattinata da Brindisireport, ad ogni modo, Giunta e Consales hanno negato di aver ricevuto la notifica.

 

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